ISO 10218-2:2025 – Come cambia il ruolo dell’integratore nella sicurezza dei robot industriali
- 08/04/2025
- 5 minuti di lettura
La nuova edizione della norma ISO 10218-2:2025 rappresenta una svolta nel mondo della robotica industriale. Per la prima volta, l’integratore assume un ruolo centrale e responsabilizzato nella progettazione, implementazione e validazione delle applicazioni robotiche.
Vediamo insieme come questi principi si applicano specificamente all’integrazione di sistemi robotici.
Il contesto specifico della sicurezza robotica
I sistemi robotici presentano sfide uniche rispetto ai macchinari tradizionali. Combinano modelli di movimento complessi, programmazione variabile e spesso ambienti collaborativi che richiedono considerazioni di sicurezza specializzate.
La recente pubblicazione della normativa ISO 10218-2:2025 rappresenta un’evoluzione significativa nei requisiti di sicurezza per i robot industriali, con un impatto particolarmente rilevante per gli integratori di sistemi come Eureka System. Dopo quasi otto anni di sviluppo, questo standard aggiornato introduce cambiamenti cruciali nelle modalità di integrazione dei robot industriali e delle celle robotizzate negli ambienti produttivi moderni.
Questa nuova versione della normativa risponde all’evoluzione tecnologica che ha caratterizzato il settore nell’ultimo decennio, adattando i requisiti di sicurezza alle configurazioni robotiche sempre più complesse e collaborative che stanno ridefinendo il panorama industriale.
Per gli integratori, l’implementazione di queste nuove linee guida richiederà un aggiornamento delle procedure di valutazione del rischio e delle strategie di mitigazione, con particolare attenzione agli aspetti di sicurezza funzionale e alla progettazione di sistemi di controllo affidabili.
La comprensione approfondita di queste nuove disposizioni normative sarà determinante per garantire non solo la conformità legale, ma soprattutto per implementare soluzioni robotiche che combinino efficacemente sicurezza operativa e prestazioni industriali ottimali.
Dal sistema robotico all’applicazione robotica
La precedente versione della norma (ISO 10218-2:2011) era focalizzata sui sistemi robotici e prevedeva una distribuzione generica delle responsabilità tra costruttori, integratori e utilizzatori.
Con la ISO 10218-2:2025, l’attenzione si sposta sull’intera applicazione robotica, definita come una combinazione di:
- sistema robotico (robot + end-effector + controllo),
- pezzo da lavorare,
- programma operativo,
- dispositivi ancillari (sensori, alimentatori, sistemi di sicurezza),
- ambiente fisico e presenza umana.
L’integratore diventa così il progettista responsabile dell’applicazione finale: dalla valutazione dei rischi alla configurazione dei dispositivi, fino alla validazione delle funzioni di sicurezza.
ISO 10218-2:2025
La normativa ISO 10218-2:2025 si concentra specificamente sui requisiti di sicurezza per gli integratori di robot e le applicazioni robotiche, rappresentando un cambiamento fondamentale rispetto alle versioni precedenti. Questa evoluzione normativa introduce elementi che in parte ridefiniscono le responsabilità e le pratiche operative per aziende system integrator come noi.
Principali innovazioni dello standard
Il nuovo standard presenta diverse modifiche sostanziali che impattano direttamente sul lavoro degli integratori di sistemi. Prima di tutto, troviamo requisiti di conformità molto più chiari e definiti, che eliminano le ambiguità interpretative che caratterizzavano le versioni precedenti. Questo significa che il processo di certificazione diventa più strutturato ma anche più prevedibile.
Un’area di particolare rilevanza è l’introduzione di misure di cybersecurity avanzate. Non si tratta più di considerare solo la sicurezza fisica dei sistemi robotici, ma anche la loro protezione da vulnerabilità digitali. In un contesto industriale sempre più connesso, questo aspetto diventa cruciale per garantire l’integrità operativa.
I protocolli di sicurezza per i robot collaborativi hanno subito un aggiornamento significativo, riflettendo la crescente diffusione di queste tecnologie nei moderni ambienti produttivi. Le linee guida per l’integrazione sono state migliorate, offrendo un framework più robusto per la progettazione e l’implementazione di celle robotiche.
Aree critiche per gli integratori
Il nuovo standard richiede agli integratori di sistemi di affrontare due macro-aree fondamentali. La prima riguarda i requisiti di progettazione e integrazione. Questi includono considerazioni approfondite sulla progettazione degli spazi di lavoro, tenendo conto non solo dell’efficienza produttiva ma anche della sicurezza operativa. L’integrazione dei dispositivi di sicurezza deve essere pensata in modo organico, come parte integrante del sistema e non come elemento aggiuntivo. La verifica della compatibilità dei componenti diventa un processo più rigoroso, richiedendo documentazione dettagliata.
La seconda macro-area concerne la gestione del ciclo di vita del sistema robotico. Le procedure di messa in servizio devono seguire protocolli ben definiti, con verifiche puntuali di tutti gli aspetti di sicurezza. I protocolli operativi devono essere chiaramente documentati e comunicati a tutto il personale coinvolto. I programmi di manutenzione assumono un’importanza ancora maggiore, con intervalli e procedure specifiche che devono essere scrupolosamente rispettati. Infine, anche le linee guida per la dismissione del sistema sono state ampliate, riconoscendo l’importanza di gestire correttamente la fase finale del ciclo di vita.
Queste novità normative rappresentano non solo un adeguamento necessario, ma anche un’opportunità per elevare gli standard qualitativi dell’integrazione robotica industriale, garantendo sistemi sempre più sicuri ed efficienti.
Le nuove responsabilità dell’integratore secondo ISO 10218-2:2025
Per le aziende italiane che integrano sistemi robotici o per i clienti finali che commissionano celle robotiche, questo aggiornamento normativo rappresenta una svolta: l’integratore diventa una figura chiave per la conformità CE e la sicurezza funzionale.
1. Valutazione del rischio
L’integratore deve eseguire una valutazione completa dei rischi, considerando:
- condizioni operative normali e anomale,
- movimentazione di carichi e accessi da parte degli operatori,
- scenari di manutenzione, errori umani e riavvii imprevisti.
Ad esempio, in una cella di saldatura, andranno considerati elementi come emissioni nocive, spazi ristretti in fase di rotazione e accessi non autorizzati.
2. Progettazione delle funzioni di sicurezza
L’integratore è responsabile di:
- determinare i livelli di prestazione richiesti (PLr) secondo ISO 13849-1:2023 o IEC 62061,
- progettare le architetture funzionali e le logiche di sicurezza,
- validare e documentare le funzioni (con riferiemnto all’Annex N),
- garantire la tolleranza ai guasti e l’efficacia delle contromisure.
3. Layout e protezioni
Include la definizione e il dimensionamento di:
- spazi di lavoro collaborativi, ristretti e protetti,
- barriere fisiche e sensori (scanner, tappeti, laser),
- dispositivi secondo ISO 13855 e ISO 13857.
Facendo un esempio pratico, integrando una cella CNC servita da robot sarà necessario già prevedere a progetto separazioni fisiche e protezioni dinamiche per le operazioni di carico/scarico.
4. Validazione dell’applicazione robotica
L’integratore deve:
- eseguire test funzionali su ogni misura di sicurezza adottata,
- validare i dispositivi (SPE, scanner, logiche),
- documentare le prove e i risultati (Annex H e N),
- produrre una checklist di conformità (Annex I).
5. Informazioni per l’uso
Deve inoltre fornire:
- istruzioni dettagliate per l’uso e la manutenzione dell’applicazione robotica,
- descrizione dei modi operativi e dei parametri di sicurezza,
- schemi aggiornati e configurazioni validate.
Impatto sulla conformità CE
La ISO 10218-2:2025 ha un impatto diretto anche sul fascicolo tecnico e sulla Dichiarazione CE di conformità. L’integratore è responsabile della conformità dell’intera applicazione, che diventa una macchina a tutti gli effetti.
Il fascicolo, quindi, includerà:
- valutazione dei rischi firmata,
- layout e schemi elettrici/pneumatici,
- descrizione e verifica delle funzioni di sicurezza,
- manuali e istruzioni d’uso.
Cosa è cambiato
La norma ISO 10218-2:2025 trasforma radicalmente il ruolo dell’integratore: non più semplice assemblatore, ma figura tecnica centrale nella sicurezza dell’applicazione robotica.
L’adozione di queste linee guida richiede competenze trasversali, dalla valutazione del rischio alla progettazione delle logiche di sicurezza, fino alla gestione dell’intero ciclo di vita della cella robotica.
Per noi di Eureka System, questa evoluzione normativa conferma l’importanza di un approccio progettuale rigoroso e personalizzato, basato su standard internazionali e sull’analisi approfondita di ogni caso applicativo.
Se stai valutando l’integrazione di robot industriali e vuoi approfondire come rendere sicura un’applicazione robotizzata, scrivici: il nostro team è a disposizione per un confronto tecnico.
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